Monogamo o poligamo? Così il nostro cane vive l'amore

Vi siete mai chiesti se esiste per loro il concetto di coppia? Vediamo che dice la scienza.
Scelgono una compagna o la "coppia fissa" non è nel loro istinto? Quello delle relazioni maschio e femmina tra cani è un tema molto affascinante e per capirci qualcosa occore esplorare anche i simili di questo animale meraviglioso. La specie selvatica geneticamente e socialmente più vicina al cane domestico, cioè il lupo (Canis lupus lupus) , è essenzialmente monogama e una coppia, di solito, rimane legata fino alla morte di uno dei due membri. Lo stesso avviene per quanto riguarda lo sciacallo (Canis aureus), che forma nuclei familiari ristretti, mentre il Coyote (Canis latrans) ha fornito esempi di poligamia. Il cane domestico, in generale, è portato alla poligamia; interessanti studi condotti su branchi di cani rinselvatichiti in Italia centrale, però, suggeriscono una certa stabilità delle coppie maschio-femmina in tale ambiente, pur se la breve vita media di questi sfortunati animali, quasi sempre vittime di avvelenamento, fucilate, investimenti e quant’altro, non consente di suffragare l’ipotesi di una tendenza monogamica del cane allo stato selvatico e poligamica se inserito in ambito domestico. 

Istinto ma non solo

Tutti sappiamo come i cani maschi perdano la testa quando avvertono nell’aria, e sono in grado di farlo anche da qualche chilometro, il richiamo odoroso di una femmina in estro: i feromoni che lei emette in questa fase, infatti, hanno un potere immenso sul cervello dei maschi, attivando automaticamente il desiderio, fortissimo, di riprodursi. Il potere dei feromoni della femmina in calore è tanto grande che spesso i cani maschi fuggono da casa per trascorrere giorni e notti all’aperto e a digiuno, presidiando il luogo ove si cela la possibile “promessa sposa”, non di rado in compagnia di altri pretendenti tra i quali, a volte, scoppiano furiose risse. Tanta determinazione suggerirebbe l’immagine del cane come “cieca macchina riproduttiva” che, incurante dei morsi metaforici della fame e di quelli veri e propri di altri maschi, mette a rischio la propria incolumità per un fugace accoppiamento con un’illustre sconosciuta. Non è così, anche se la motivazione alle spalle di questo comportamento è di certo tra le più forti in assoluto per i maschi sani e integri della specie canina: perpetuare i propri geni attraverso la riproduzione e, così facendo, contribuire alla perpetuazione della specie, come Madre Natura impone a tutti.