Geloso? Eccome! Più di noi...

La gelosia dei piccoli felini è provata dalla scienza...
Pare proprio che il gatto sia un gran gelosone. Oltre alle nostre piccole ma significative esperienze quotidiano, anche l'etologia parla chiaro. L’etologo Jeffrey Moussaieff Masson in diversi studi, facendo riferimento a episodi riscontrati nel rapporto con i propri gatti, parla di un sentimento molto diverso da quello umano e racconta: «Di notte, alla mia gatta Minnalouche piace infilarsi sotto le coperte e accoccolarsi accanto a me. So solo che, in qualunque momento accada, nel giro di un paio di minuti (di solito meno) Moko, ovunque sia nascosto, fa la sua apparizione sotto le coperte. Non soffia e non spinge, ma lei recepisce subito il messaggio e smette di fare le fusa all’istante e nel giro di qualche minuto se ne va. Non vuole il posto per sé: non appena lei se ne è andata, si allontana pure lui, immagino soddisfatto della buona riuscita dell’operazione».
Un po' di etologia
I gatti appartengono a una specie differente e per noi sarà sempre impossibile avere l’assoluta certezza di che cosa sia per loro l’esperienza della gelosia. Quello che è certo e che ci interessa per capire meglio i nostri amici è che si tratta di un riflesso emotivo profondo e complesso. Che cosa significa? Che, a differenza della rabbia, della pace, della paura e di tutta la gamma vastissima delle emozioni legate al piacere, essere gelosi significa fare "valutazioni" all’interno di un percorso mentale leggermente più lungo e complicato. Pensiamoci bene. Arrabbiarsi, per i gatti, è una reazione immediata a un’aggressione o a una paura; è una reazione ben determinata ed estemporanea legata a una sensazione fisica o a un impatto momentaneo. Essere gelosi di qualcuno significa invece calcolare o quantomeno avvertire la possibilità di una futura mancanza. E significa, ancora prima, concepire in qualche modo il concetto di possesso. Può essere che, lungi da fare grandi percorsi di ragionamento, cosa che sarebbe alquanto stupefacente, i gatti siano semplicemente infastiditi dal rumore e dallo scompiglio che minacciano le loro consuetudini; anche in questo caso, però, il legame risulterebbe tutt’altro che banale, testimoniando ancora una volta l’incredibile potenziale intellettivo del gatto.