Pipì fuori dalla cassetta? Ecco che fare

Qualche consiglio utile per risolvere un annoso problema!
Se il nostro amico a quattro zampe fa pipì fuori dalla lettiera può essere che sia stressato o che non riesca ad accettare compagnie "sgradite". La novità spesso non è guardata di buon occhio nel mondo felino. Ma niente paura, aiutarlo è una "sfida" che tutti noi possiamo sostenere, con un po' di pazienza e qualche accorgimento...

Tanta pulizia
I gatti, non c'è bisogno di dirlo, sono davvero speciali. Tra i vari motivi si annovera anche il loro amore per la pulizia quasi... ossessivo. La tendenza a fare i bisogni nella cassetta è innata tanto che appena portiamo a casa un micetto, appena svezzato, solo in casi molto rari va a sporcare altrove. Spesso è sufficiente mostrargli una volta dove si trova la lettiera per non avere problemi. Talvolta però qualche ostacolo interrompe il meccanismo perfetto. Questo avviene perché l'urina per i nostri compagni di vita è anche uno strumento di comunicazione. In natura, nel mondo dei gatti "selvatici", spruzzare su superfici verticali come alberi e rocce, in particolare se queste hanno già l'odore di altri gatti, è come dire "questo è mio" o meglio ancora "qui comando io"; in casa la situazione, con le debite proporzioni, può presentarsi in maniera molto simile e può portare i gatti a fare lo stesso su muri, mobili, grossi elettrodomestici, casse dello stereo, videoregistratori, forni a microonde; una volta, si legge in qualche libro, un gatto ha persino provocato un incendio facendo pipì su una presa elettrica. Di solito scelgono zone molto trafficate come gli ingressi delle stanze e i salotti che sono il corrispettivo dei sentieri e dei loro incroci.

Maschi o femmine?
Il più delle volte associamo i maschi a queste "forme di protesta felina", un po' perché sono quelli che manifestano maggiormente la parte istintiva, un po' perché solitamente sono più estroversi e pasticcioni. In realtà, anche se la percentuale rispetto alle gatte è maggiore, si differenziano di poco dalle femmine. Parliamo del 12 percento circa contro il 4 e ci riferiamo a chi lo fa abitualmente. Circa il 30 per cento dei gatti in generale, indipendentemente dal sesso, lo fa saltuariamente. 

Cause e fattori scatenanti
Naturalmente ci sono mille situazioni "a rischio" ma possiamo partire da qualche informazione con cui "andare sul sicuro". Più gatti vivono in uno stesso ambiente, più la probabilità che qualcuno faccia pipì in giro aumenta. In famiglie in cui convivono dieci o più gatti, la probabilità che ci siano degli spruzzi di urina sfiora il 100 per cento. L'inserimento di un nuovo gatto può essere una causa scatenante dato che la contesa del territorio è molto sentita anche in appartamento. Un fatto curioso: malgrado quanto si possa pensare, accade spesso che siano i nuovi arrivati, più dei padroni di casa, a spruzzare o lasciare escrementi sul letto, tappeto o divano che sia e la spiegazione combina elementi di psicologia felina e di sociologia umana. I padroni danno di frequente a questo comportamento spiegazioni di natura cognitiva, pensando che i loro gatti siano furiosi con loro per essere stati lasciati soli, e che stiano mettendo in atto una sorta di vendetta, o anche che siano pazzamente gelosi del nuovo bambino arrivato in famiglia. In realtà, malgrado qualche gatto possa davvero essere un "gelosone" per carattere, ciò che spiega tutti questi casi in modo esaustivo è il fondamentale istinto felino di marcare l'area in cui vive. Il gatto non è furioso: sta semplicemente reagendo a qualcosa di nuovo e di improvviso che ha fatto irruzione nel suo territorio.

Qualche soluzione
Non c'è dubbio: dal momento che la territorialità è strettamente legata alla sessualità la castrazione e la sterilizzazione riducono di molto la probabilità che un gatto sporchi fuori dalla sua cassettina. Tuttavia, anche tra i gatti castrati, basta la presenza in casa di una femmina a risvegliare l'istinto territoriale; secondo uno studio di Benjamin Hart risultava doppiamente probabile che spruzzassero urina i gatti castrati che vivevano con coinquiline femmine rispetto a quelli che avevano solo compagni maschi. A quanto pare, quando non ci sono femmine in vista, i maschi realizzano che non vale la pena mettere in atto strategie di demarcazione del territorio. Per le gatte invece è diverso: che vivano con maschi o con femmine il risultato non cambia e la probabilità resta invariata. In ogni caso, se non l'abbiamo ancora fatto, sterilizzare i mici è sicuramente utile e non solo per il problema di cui stiamo parlando in questo articolo. Altri consigli? Creare il minor numero possibile di occasioni di scontro per contendersi il territorio o il cibo è fondamentale. Quindi: che sia uno o che siano tanti, mettiamo una ciotola ben in vista per ognuno, giorno e notte, in un punto preciso, come a dire "questa e tua! E nessuno te la tocca!". Tenere le tende chiuse o impedire l'accesso a quelle stanze che hanno una buona vista sui gatti del vicinato può aiutare nel caso in cui la visione di altri felini estranei basti a scatenare il comportamento "scorretto". La mente dei gatti procede per associazioni quindi se, per esempio, alcuni mici sono stati spaventati da un elettrodomestico, da un rumore o dall'arrivo di una persona, è facile che continuino ad associarlo a qualcosa di brutto; non serve buttare l'oggetto ma il suo utilizzo graduale può abituare il gatto fifone. Se non l'hanno mai sentito, anche il suono del telefono può traumatizzare i gatti e indurli a segnare il territorio per ricordare che "l'intruso va sconfitto": in questo caso abbassare il volume è certamente una buona idea. Lo stesso con radio e tv. Insomma, in certi casi e armandosi di santa pazienza, possiamo aiutarli a superare le paure. Dal momento che non imparano granché dalle punizioni e visto che lo spruzzare urina è un istinto fondamentale, sgridare un gatto è praticamente inutile, anzi può generare effetti controproducenti poiché l'animale potrebbe interpretarli come l'inizio di un conflitto. Picchiare è ovviamente vietato, sempre. Una strategia potrebbe essere quella di strofinare un po' di limone nei luoghi critici, che immediatamente perderanno appeal. Questo tipo di punizione "indiretta" evita che il rimprovero venga recepito come una sfida. Un'altra buona idea? I mici non gradiscono fare i bisogni vicino a dove mangiano, così qualche volta, per farli desistere, basta spostare la ciotola del cibo nella zona in cui sono soliti lasciare il ricordino inatteso. 

E se il territorio non c'entra?
A volte la demarcazione non c'entra. E nemmeno l'ansia, la paura o via dicendo. Escluse le malattie, per cui si suggerisce sempre di consultare il veterinario, si possono verificare anche problemi più stupidi che però, sottovalutati, causano un vero caos. Qualche volta, per esempio, i gatti non gradiscono certi tipi di lettiera, oppure non vogliono usare una cassetta poco pulita. Altri possono appassionarsi a un odore che li stimola, come quello di un tappeto o di un cuscino, e "fare tutto" lì sopra. Laddove possibile, sarebbe utile mettere un pezzo di quella stoffa nella lettiera o capire che odore sia e riproporlo nella cassettina. Anche il tipo di sabbia può dare adito a preferenze: cambiamola e vediamo un po' se la situazione migliora. Una ricerca ha mostrato che a priori i gatti non sembrano preferire un tipo di lettiera rispetto a un altro, hanno solo una leggera propensione per quella "che fa la palla". Gli ultimi ritrovati ai cristalli sono apprezzati.