730, quante agevolazioni per chi vive con loro

La dichiarazione dei redditi parla chiaro, avere un pet è vantaggioso!
Buone notizie per chi vive con gli animali. Nella dichiarazione dei redditi non solo si possono indicare spese relative all'acquisto di medicinali per cani e gatti e tutti gli altri animali da compagnia ma è possibile inserire anche spese mediche generiche, comprese quelle per analisi di laboratorio e interventi presso cliniche. Scrive Il Giornale che proprio come per i farmaci destinati all'uomo, anche per quelli veterinari non è più necessario conservare la prescrizione del medico, ma occorre che lo scontrino riporti la natura, la qualità e la quantità dei medicinali acquistati. E il ticket sanitario? La massima detrazione ottenibile ammonta a circa 49 euro, pari al 19% del tetto di spesa dichiarato. Anche sul fronte delle politiche sociali sono molti i comuni italiani che stanno promuovendo veri e propri bonus per i costi legati al mantenimento di questi particolari componenti familiari. In genere, gli enti locali destinano a tale progetto circa 5mila euro, rivolgendosi in primo luogo alle fasce meno abbienti e agli anziani. Il mondo degli animali si intreccia perfino con l'annosa tassa sui rifiuti. Per svuotare i canili e combattere il randagismo, alcuni Enti hanno infatti lanciato il «bonus cane», ulteriore agevolazione fiscale riservata a chi ha adottato animali prelevati dal canile municipale. Lecce, Avellino, Teramo, Locorotondo, Bondeno (nel ferrarese) sono solo alcuni dei comuni che hanno già aderito all'iniziativa. In tal modo i cittadini vengono incentivati a scegliere di portare con sé cani abbandonati o meno fortunati, e allo stesso tempo si compie un importante atto di partecipazione civica.

Lo sconto sulla Tares non è cosa da poco e varia da città a città: in alcuni casi si può arrivare anche ad una detrazione di 700 euro o addirittura all'esenzione totale della tassa sui rifiuti. Infine, altre riduzioni previste dal governo centrale riguardano il possesso di cani guida da assistenza utilizzati da persone affette da cecità e da persone ipovedenti. I provvedimenti, d'altronde, sembrano andare nella direzione della proposta di legge presentata alcuni mesi fa da «Fare Ambiente» per inserire «Fido» nel proprio stato di famiglia. Il progetto di legge mira a creare un filo diretto tra l'anagrafe canina di competenza regionale e lo stato di famiglia di ogni proprietario-adottante. In Italia sono oltre 7 milioni i cani adottati iscritti alle Anagrafi Canine Regionali e, secondo la relazione alla proposta, il rapporto che lega il proprietario al proprio pet è ormai definito quale rapporto di adozione e non di proprietà, per cui sarebbe quindi più appropriato parlare di un adottante. In tal modo si risponderebbe ad un'esigenza sia delle famiglie italiane, che vedono nel loro animale un membro a tutti gli effetti del nucleo familiare, sia ad una semplificazione delle procedure di adozione.