Anche i gatti ridono

Qualcuno pensa che i gatti non ridano, invece...
Il gatto non piange. E nemmeno ride. Ma non significa che non sperimenti quel sentimento bellissimo che chiamiamo gioia. A dire il vero, sebbene il tema delle emozioni feline sia tuttora sotto i riflettori della scienza, gli etologi sostengono che i mici provino (eccome) tutta la gamma vastissima delle sensazioni di piacere. C'è di più. Proprio come nella testa umana il percorso è lineare: comincia con l’attivazione, nel cervello, dei centri del piacere a cui corrispondono diversi atteggiamenti ed espressioni. Certo, per noi padroni non è cosa da poco. Si tratta di imparare a capire quando il nostro micio è felice o quando al contrario è disturbato e a volte la questione non è semplice. In etologia, finora, si è parlato espressamente di gioia solo riguardo ai primati e alle scimmie perché loro invece ridono, proprio come noi.

Leggiamo i suoi segnali
Se con amici e parenti il viso rilassato, la posizione e l'espressione degli occhi sono segnali molto chiari, oltre al semplice sorriso, per decifrare l'umore delle piccole tigri di casa dovremo fare i conti con le orecchie, le vibrisse, lo sguardo, il pelo e le fusa. Queste ultime sono il segnale più eclatante di benessere ma talvolta possono ingannarci; è stato scoperto che il gatto fa le fusa anche per "combattere" un dolore o qualche paura. Le orecchie sono un segnale più evidente. Basse o addirittura schiacciate sono certamente sintomo di rabbia o stress. Quando il gatto gode, invece, le vibrisse sono bene aperte e tese, gli occhi sono attenti e vivaci e la bocca assume una posa rilassata, accennando una leggera curvatura verso l’alto che ricorda la risata umana. La coda è sempre sollevata. Non solo. Anche dall'atteggiamento nei nostri confronti si capisce lo stato d'animo del nostro amico, per esempio nel momento in cui si avvicina a noi, appena entrati in casa, e ci saluta con delle effusioni o strisciandosi sulle nostre gambe, è sicuramente contento. Spesso, inoltre, la gioia del gatto coincide con il relax totale quindi, quando dorme a pancia all’aria, possiamo stare tranquilli.

Tra scienza e filosofia
Ma che cos'è la felicità per un gatto? Questo concetto così complesso per noi esseri umani, nel micio è molto più... "essenziale". Si ritrova in tutte le attività auto-gratificanti che partono dal semplice gesto di succhiare il latte dalla mammella materna e si estendono al mangiare, cacciare, giocare, corteggiare e dormire. I gatti non proiettano i loro pensieri nel futuro e non sono in grado di progettare come facciamo noi esseri umani. Per loro ogni sentimento positivo ha senso solo nel presente e, una volta provato, il micio cercherà costantemente di ricercarlo in altre occasioni grazie a istinto e intelligenza. Questo rende i gatti audaci e curiosi, liberi da quei freni emotivi che negli esseri umani giocano un ruolo tanto importante: la paura del futuro e l'esigenza di prospettive.