La canzone del miao. Lo studio

Molto divertente questa ricerca sui nostri amici gatti.
Un gruppo di linguisti e zoologi svedesi della Lund University ha dato vita ad un grande progetto chiamato “Meowsic” (dall’insieme delle parole “meow” e “music”), il cui fine è quello di studiare la comunicazione tra esseri umani e gatti domestici. E cercare di rispondere a domande ancora aperte: ad esempio, i gatti usano un’intonazione particolare, a seconda della situazione? Hanno alcune cadenze particolari che possono essere un dialetto? Riescono a percepire le inflessioni della nostra voce? Partiamo dal miagolio, il suono che viene da sempre tradotto con questa parolina banale ma che nelle nostre case rappresenta un mondo intero, risultando più unico che raro, inconfondibile, richiamo dei nostri amati quattrozampe. Ecco, riguardo al miao, gli studiosi spiegano di come venga utilizzato fin dalla prima infanzia per comunicare con la mamma e richiamare la sua attenzione. Una volta cresciuti, però, sembra che i gatti smettano di usarlo come forma di comunicazione con gli altri loro simili. Si tratterebbe bensì di uno strumento fatto apposta per noi. Incredibile ma vero, o almeno lo è secondo gli autori di questo lavoro esemplare. A continuare a miagolare anche da grandi sarebbero proprio i gatti addomesticati che utilizzerebbero questo verso con gli umani, per attirare la loro attenzione.