Tempo di muta, ecco che fare

Scopriamo come aiutare i nostri amici a quattro zampe.

Il mantello dei gatti, un paio di volte all'anno, viene completamente sostituito per adeguarsi ai cambiamenti climatici. Ci sono animali che sono più soggetti a questo processo naturale, altri che, in apparenza, non ne sono toccati. In verità, anche nei casi in cui non si nota granché, si tratta di una vera e propria "fatica" fisiologica che il corpo degli animali mette in atto nel momento in cui la temperatura dell'ambiente subisce dei cambiamenti, sia con il rialzo sia con l'abbassamento. Questi sbalzi vengono recepiti dalle ghiandole che regolano il metabolismo dell'organismo. Ogni singolo pelo è alloggiato in un proprio follicolo cutaneo, cioè una piccola cavità della cute in cui si impianta, all'interno del quale compie diverse fasi biologiche a ciclo continuo: nasce, cresce, invecchia e cade, proprio come avviene per i nostri capelli. La muta consiste proprio in una sorta di accelerazione di tale processo: i singoli peli cadono e vengono sostituiti in maniera rapida, innescando la crescita di un mantello nuovo che sarà più caldo se si avvicina la stagione fredda, più leggero se si è prossimi all'estate. L'abitudine a vivere in un appartamento, in cui i cambiamenti stagionali si percepiscono meno, determina continue e contraddittorie sollecitazioni sull'organismo dei nostri amici, spingendoli a mettere in atto una muta pressoché continua e meno massiccia. 

Poco o tanto pelo. Ecco quando "preoccuparsi"
«È normale che il mio gatto perda tutto questo pelo?», ci potremmo chiedere guardando interi ciuffi di pelo in giro per casa. Per non preoccuparci senza motivo osserviamo con attenzione la pelle dei nostri amici, se non notiamo croste, arrossamenti, irritazioni, aree di alopecia e via dicendo, cioè se la pelle ci sembra normale e il manto omogeneo, possiamo stare tranquilli. Se, semplicemente, li accarezziamo e ci rimangono in mano più peli del solito, ebbene sì, si tratta della muta. Attenzione però. Assicuriamoci di essere "in periodo" di muta perché la perdita di pelo, soprattutto nel gatto, può anche essere sintomo di stress. Se sappiamo che il micio o il cane stanno attraversando un periodo difficile, come un trasloco o come l'arrivo di un bambino in casa o di un altro animale, teniamo presente che forse potrebbe essere il caso di valutare una terapia comportamentale. Consultiamo anche il veterinario.

Come possiamo aiutarli? I consigli pratici
Soprattutto nei casi più acuti, può essere utile intervenire per aiutare l'organismo di cani e gatti. L'utilizzo quotidiano di spazzola e pettine si rivela in questi frangenti un toccasana, in quanto aiuta gli animali a liberarsi del pelo morto in fase di distacco, prevenendone I l'ingestione e la disseminazione nell'ambiente. L'acquisto di accessori specifici va fatto tenendo presente le caratteristiche del mantello. È preferibile abituare il nostro amico, sin da cucciolo alle operazioni di toelettatura, sistemandolo su di un tavolo, facendolo rilassare con carezze e frasi che lo aiutino a tranquillizzarsi e offrendogli come premio un bocconcino prelibato. Anche l'alimentazione equilibrata è importante per permettere all'organismo di affrontare la muta del mantello. L'olio di semi non dovrebbe mai mancare dalla sua razione: gli acidi grassi essenziali (omega-3 e omega-6) in esso contenuti sono fondamentali per la loro fisiologia. Si trovano nei negozi, ne basta un cucchiaino al giorno ogni 5 kg di peso dell'animale.

Il mantello dei gatti, un paio di volte all'anno, viene completamente sostituito per adeguarsi ai cambiamenti climatici. Ci sono animali che sono più soggetti a questo processo naturale, altri che, in apparenza, non ne sono toccati. In verità, anche nei casi in cui non si nota granché, si tratta di una vera e propria "fatica" fisiologica che il corpo degli animali mette in atto nel momento in cui la temperatura dell'ambiente subisce dei cambiamenti, sia con il rialzo sia con l'abbassamento. Questi sbalzi vengono recepiti dalle ghiandole che regolano il metabolismo dell'organismo. Ogni singolo pelo è alloggiato in un proprio follicolo cutaneo, cioè una piccola cavità della cute in cui si impianta, all'interno del quale compie diverse fasi biologiche a ciclo continuo: nasce, cresce, invecchia e cade, proprio come avviene per i nostri capelli. La muta consiste proprio in una sorta di accelerazione di tale processo: i singoli peli cadono e vengono sostituiti in maniera rapida, innescando la crescita di un mantello nuovo che sarà più caldo se si avvicina la stagione fredda, più leggero se si è prossimi all'estate. L'abitudine a vivere in un appartamento, in cui i cambiamenti stagionali si percepiscono meno, determina continue e contraddittorie sollecitazioni sull'organismo dei nostri amici, spingendoli a mettere in atto una muta pressoché continua e meno massiccia.