Terremoto, a loro chi ci pensa?

Un reportage, edito da Giunti, che ci apre gli occhi. Vicini alla terra di Silvia Ballestra.
Dal terremoto di agosto alle scosse di ottobre, l’Ente Nazionale Protezione Animali è stato sul campo accanto alle forze dell’ordine, con discrezione e dedizione. Veterinari e volontari sono arrivati in paesi crollati dove non era rimasto nessuno, solo creature vaganti o intrappolate. Animali smarriti, bisognosi di cure, sentinelle tristi di una terra sconvolta. Le loro storie semplici ma importanti si compongono in "Vicini alla terra" (Giunti) come un reportage singolare, pieno di tristezza ma anche di stupore. Ci restituiscono l’immagine autentica di una terra che sembra quella cantata da San Francesco nel Cantico, battuta da “frate vento”, solcata da “sor’acqua”, coltivata “cum grande humilitate” e abitata da famiglie, anziani, allevatori che vivono in un rapporto silenzioso di cura e spesso di affetto con le creature animali.

Una terra che va salvata e ricostruita senza dimenticarsi di nessuno dei suoi abitanti fieri e sfortunati. In queste pagine toccanti, Silvia Ballestra compie un’impresa forte come l’urgenza con cui è nata nei giorni in cui la terra ha cominciato a tremare: raccontare un territorio ferito a partire dalle storie di salvataggio degli ultimi. I cani e gatti domestici recuperati nelle case distrutte, quelli selvatici e tutti gli animali che contribuiscono con la loro mite presenza a tenere in vita le nostre campagne, l’Appennino: mucche, cavalli, pecore, galline che non possono essere abbandonati mentre, attorno, tutto viene giù. Tutti i diritti d’autore di questo libro saranno destinati, sotto forma di materiale didattico, alle scuole dei centri colpiti dal terremoto.
 
Come nasce "Vicini alla terra", da quali eventi e quali riflessioni?
«Questo libro nasce dalla volontà di raccontare un territorio,  sconosciuto ai grandi flussi turistici, di grande bellezza e importanza storica e culturale, colpito dal terremoto. Nasce con l'intento preciso e dichiarato di raccogliere fondi per le scuole lesionate. Il filo delle narrazione corre attraverso piccole storie di salvataggi di animali e aiuto alle persone».
 
Questo libro è un messaggio d'amore per uomini e animali. Che cosa le piace ricordare alle persone attraverso queste pagine?
«Che esistono ancora territori intatti e bellissimi, paesi preziosi, montagne accessibili, ecosistemi in cui convivono in equilibrio persone e animali che vanno difesi e protetti. Il terremoto rischia di far abbandonare questi piccoli borghi molto belli, già provati da una serie di problemi precedenti. Questo libro è une testimonianza, ecologista e animalista, di come si può stare al mondo in una dimensione diversa da quella metropolitana e nevrotica».
 
Viene definito anche "reportage": come è stato realizzato il libro?
«Viene definito reportage perché nasce dalle storie vere di salvataggi e ricongiungimenti di animali fatti dall'Enpa, l'Ente Nazionale Protezione Animali, che sin dal terremoto dell'Aquila si è dotato di mezzi e personale per fronteggiare le emergenze. Volontari, guardie zoofile, veterinari hanno operato sul campo, ad Amatrice e a Norcia e con una squadra sul versante teramano, per portare cibo, aiuti, cure agli animali dispersi o feriti o abbandonati».
 
Spesso nei suoi libri compaiono gli animali, che cosa significano per lei?
«Non so se compaiono spesso, forse nelle copertine (vero è che uno dei miei primi personaggi si chiamava di soprannome Lu Purk, il porco, e che ho scritto un libro intitolato Gli Orsi anche se in quel caso erano orsi di peluche)... Sono cresciuta nella provincia marchigiana e, pur vivendo sulla costa, per motivi di famiglia da piccola ho frequentato spesso la campagna: sicuramente questo ha una grande importanza. Le Marche sono una regione molto rurale, molto verde».
 
Ci racconta un aneddoto significativo legato a un 'suo' animale?
«In realtà me ne vengono in mente tanti ma voglio invece ricordare la dimensione quotidiana, casalinga, della vita con un cane prima (diciotto anni con il cane Ombra) e ora, da qualche mese, con una gatta: a Milano, per una persona che fa un lavoro solitario e domestico come nel mio caso, gli animali sono presenze importantissime. Riequilibrano, fanno allegria, giocano con te. Sono dei veri tesori».

SILVIA BALLESTRA, marchigiana, vive e lavora a Milano. È autrice di romanzi, racconti, saggi e traduzioni pubblicati per i maggiori editori italiani. Fra i suoi libri, tradotti in varie lingue, il long seller Compleanno dell’iguana, Gli Orsi, Nina, I giorni della Rotonda, Amiche mie. Dal romanzo La guerra degli Antò è stato tratto l’omonimo film diretto da Riccardo Milani. Dopo aver vissuto per diciotto anni con il cane Ombra, ha preso con sé da qualche mese la gatta Linda.