Ecco i canarini più belli al mondo

Si trovano nella Bassa Padana...
I canarini della Bassa sono i più belli al mondo. Lo ha stabilito la commissione di esperti del 70° Campionato mondiale di ornitologia che si è svolto alla Mostra d’Oltremare di Napoli. Gli allevatori di canarini di Ronco, Gianbattista Bissolo, e di Michellorie, Roberto Pasin, infatti, hanno fatto incetta di medaglie, grazie ai canoni e alle caratteristiche assolute dei loro esemplari. Bissolo cura quotidianamente 140 canarini nel suo allevamento. Si è presentato alla mostra - concorso organizzata dalla Federazione ornicoltori italiani - con nove canarini che gli hanno valso quattro medaglie: una d’oro per un canarino Agata pastello bianco, una di bronzo per un canarino Agata pastello rosso mosaico e due d’argento per un Agata pastello giallo mosaico maschio e per un Agata pastello giallo mosaico femmina. Non di meno, l’appassionato Pasin di Michellorie che ha portato al concorso 12 suoi soggetti: ha vinto due medaglie d’oro e due bronzi. I due ori li ha conquistati con due canarini Satinè bianco maschio e femmina giovani mentre i due bronzi li ha ricevuti per due uccelletti Satinè bianco maschio e femmina adulti. Insomma sono arrivate ben otto medaglie nel Basso veronese, sui 21.700 uccelli iscritti al concorso mondiale, di cui il 90 per cento (oltre 19 mila) erano canarini allevati in tutto il pianeta.
I giurati hanno dovuto analizzare la bellezza di quasi 22 mila soggetti, decretando la perfezione estetica dei canarini novelli (nati nel 2022) albaretani e ronchesani. Per raggiungere questi risultati, bisogna dedicare tanto impegno ed aver maturato grande esperienza. «Dedichiamo di media tre/quattro ore al giorno ai nostri canarini», dicono Bissolo e Pasin, «tutti i giorni: non ci sono feste perché devono mangiare ogni giorno ed essere puliti accuratamente. Ci sono poi periodi dell’anno, come quello della riproduzione, in cui bisogna seguire i canarini anche per cinque ore al giorno». Se si vuol capire cosa significa amare gli animali, basta osservare Bissolo e Pasin mentre curano i loro piccoli amici. Bissolo ha coltivato questa passione fin da ragazzo, 60 anni fa, dopo che suo zio Dimo gli regalò, per i suoi 14 anni, un primo canarino. «Da allora non ho mai smesso», dice l’ornicoltore, «da 50 anni sono iscritto alla Foi ed ho partecipato ai mondiali quattro volte, portando sempre a casa titoli». Se Bissolo è in pensione e ha margini per il suo «passatempo», Pasin lavora e quindi ritaglia con sacrificio il tempo per la sua attività di ornicoltore.