8 marzo, il maschio è inutile! Anche nel regno animale

Un filosofo della scienza e un giornalista raccontano, con ironia, le evoluzioni del maschio nella scienza e... non solo!
Per la Festa della donna, qualche riflessione tra ironia e scienza. Non è più tempo di certezze. Nel Pleistocene i maschi facevano i maschi e le femmine facevano le femmine, o almeno così ci hanno raccontato. Adesso è tutto più complicato e si affaccia il sospetto che, in natura, il sesso debole sia quello maschile. In alcuni pesci, i maschi sono diventati “nani parassiti”: la loro funzione è solo quella di contribuire alla fecondazione in cambio di cibo. In altri, il maschio si è trasformato in un’appendice penzolante dal corpaccione della femmina: un mero serbatoio di spermatozoi. Neanche in un fanta-horror femminista si sarebbero spinti a tanto. In altri casi ancora, le femmine fanno tutto da sole o cambiano sesso all’occorrenza. I maschi, dal canto loro, si ammazzano di fatica per farsi scegliere dalle femmine. Non va tanto bene nemmeno per noi mammiferi: il sesso è costoso, anche se ci regala piacere e sempre nuova diversità. Pare addirittura che i cromosomi maschili siano più instabili, in decadimento. Il maschio si sta estinguendo e fra non molto persino le femmine di primati troveranno soluzioni alternative per far proseguire comunque l’evoluzione. Forse anche per questo il maschio è sempre più nervoso: sente che gli manca il terreno sotto i piedi. La natura ci sta dicendo qualcosa che riguarda anche noi, e poco male: il mondo trabocca di inutilità e gli uomini rientreranno a buon titolo nella categoria del superfluo. A meno che non smettano di fare i maschi da cartolina, come gli uomini teneri e sorprendenti raccontati qui. Da libro brillante e insolito edito da Rizzoli (Il maschio è inutile) che scava nelle radici evolutive del problema, l’analisi del filosofo della scienza Telmo Pievani e del giornalista Federico Taddia diventa uno spettacolo teatrale (Il maschio inutile) in cui scienza e satira sociale si fondono per raccontarci con ironia qualche scampolo di realtà.

Un titolo provocatorio ma con un fondo di realtà: che cosa significa che il maschio è inutile?
Significa che il sesso forte in natura è quello femminile e che, volendo, le femmine nel mondo animale potrebbero fare tutto da sole. Anche se per fortuna succede di rado. Nel libro Federico Taddia ed io usiamo questi esempi naturalistici in chiave ironica per mettere in discussione certi stereotipi (a base di testosterone) sulla mascolinità umana, che poi rovesciamo grazie alle storie di Federico su alcuni maschi molto strambi ma anche teneramente umani.

Nel libro vengono citati alcuni esempi del regno animale... quali sono i più significativi e che cosa significano?
Di solito si cita la mantide religiosa. Io invece direi senz’altro la rana pescatrice, la cui femmina si porta a spasso, appiccicati sulla pelle, una dozzina di minuscoli maschi, risucchiati e privati di qualsiasi funzionalità eccezion fatta per la produzione di spermini. In pratica, il maschio ridotto a nano parassita, con mera utilità riproduttiva. Una sorta di incubo iper-femminista.

Questo percorso potrebbe allargarsi ai grandi animali fino all'essere umano?
Il passaggio non deve essere riduttivo, perché Homo sapiens è un mammifero di grossa taglia un po’ particolare sul piano sociale e anche riproduttivo. La natura, poi, non è il luogo in cui cercare ciò che è giusto o ciò che è “normale”. Nel libro noi mostriamo come i comportamenti sessuali e i modelli di famiglia in natura siano altamente diversificati. C’è davvero di tutto, una natura arcobaleno.

Qual è la filosofia di fondo del saggio? Dovrebbe spingerci verso qualche riflessione di natura sociale?
L’idea di fondo è che ragionare in modo essenzialista sulle differenze di genere (le femmine sono così, i maschi sono cosà, “per natura”) è fuorviante, e che forse anche la condizione maschile andrebbe messa in discussione. E’ una condizione plurale, non monolitica. “Il” maschio non esiste, esistono i maschi e non ce n’è uno uguale a un altro (per fortuna).

A teatro, invece, come è stata affrontata questa tematica?
Nell’unico modo forse possibile: con ironia e rovesciamento dei luoghi comuni. I quattro “maschi anonimi” della Banda Osiris sono in crisi e chiedono a me e Federico una terapia d’urto per venirne fuori. Noi li rendiamo consapevoli dell’inutilità del maschio in natura e di quanto siano bizzarre le diversità sessuali negli animali. E alla fine – tra storie, scienza, musica e cabaret - scopriranno anche la ragione per cui, nonostante tutto, nell’evoluzione la riproduzione sessuata con maschi e femmine ha prevalso. Così, ridendo e scherzando, sveliamo il vero segreto scientifico dell’esistenza del maschio.

Telmo Pievani e Federico Taddia
Il maschio è inutile
(un saggio quasi filosofico)
Rizzoli

Teatro Elfo Puccini sala Shakespeare
6 - 9 aprile 2017
GIO-SAB: 20:30
DOM: 16:00  
Il maschio inutile
musica e testi di Banda Osiris, Federico Taddia, Telmo Pievani
Banda Osiris
con Telmo Pievani e Federico Taddia
produzione Banda Osiris snc