Il gatto mordicchia, ecco che cosa significa

Ci da morsetti sulle mani o anche in faccia...

Cosa significa quando un gatto ci morde dolcemente? Questo comportamento, scrive Kodami.it, che a noi appare ambiguo può avere diversi significati. Sappiamo infatti che in tutte le specie sociali c’è un imperativo che viene trasmesso da generazione in generazione: non nuocere ai partner sociali. Questo vale per noi umani, per i cani, e anche per i gatti.

Quest'ultimi, in particolare, sono animali che vivono la conflittualità con estrema tensione emotiva e per questo cercano di evitare il più possibile lo scontro fisico, anche quando dall’altra parte ci fosse un competitore. Per questo, quando un gatto ci morde, anche se dolcemente, dobbiamo tenere presente che per lui si tratta di situazioni poco rassicuranti.

 

Lo scontro fisico tra gatti

L’unica eccezione alla regola, almeno per i gatti, è data dal gioco di lotta: mentre due gatti giocano condividono una specie di "codice" secondo cui entrambi sanno che possono usare la bocca, simulare dei morsi, afferrare, bloccare l’avversario senza che questo provochi conseguenze disastrose. E, tuttavia, questo “codice” cambia da gatto a gatto, cambia in funzione dell’età, della relazione tra i due contendenti e cambia in funzione dell’intensità con cui la lotta si manifesta ed evolve momento per momento, rendendo il confine tra gioco e scontro fisico assai labile.

Lo scontro fisico con l'uomo

Nel gioco con gli esseri umani tutto questo è molto meno codificato e codificabile tanto è vero che praticamente tutti gli esperti di comportamento felino, comportamentalisti, consulenti o veterinari, concordano nell’evitare religiosamente di permettere al micio di giocare alla lotta con mani, braccia e gambe. Il corpo dell’essere umano non deve in nessun caso essere reso oggetto né di predazione né di confronto fisico perché questo, a lungo andare, può provocare fraintendimenti comunicativi e rischiare di compromettere la relazione.

Il morso dolce non esiste

Questo significa che una relazione realmente armonica tra gatto e umano non prevede l’uso di alcun tipo di morso, nemmeno di quello che qualcuno – quasi a volerlo giustificare – definisce “dolce”  in quanto il gatto non affonda i denti e non fa male (e ci mancherebbe!).

Una relazione armoniosa

 

Un gatto che ha una relazione serena, che viene corrisposto con una comunicazione chiara, limpida da parte dei suoi pet mate e che gode di interazioni armoniose e rispettose, ha sviluppato due tipi di competenze:

  • La prima è che il corpo degli esseri umani non sono oggetto di “aggressioni”, nemmeno giocose. Per quello ci sono i tanti giocattoli messi a disposizione proprio per favorire la possibilità di mordere, di lottare e confrontarsi. Le mani sono fatte per ricevere carezze, al più;
  • La seconda, in linea con la natura delle specie sociali, è che mordere è una forma aggressiva che va limitata alle sole situazioni in cui si sente compromessa la propria incolumità. I gatti maturi sanno che scontrarsi è sempre una faccenda seria ed emotivamente costosissima.

Questo significa che i gatti che mordono lo fanno in genere per due macro-ordini di ragioni: o sono stati incoraggiati dal pet mate a farlo attraverso interazioni ripetute non esattamente educative, oppure sentono violata la propria sicurezza personale e quindi si difendono. In entrambi i casi si tratta di situazioni poco rassicuranti.

Poco importa che non affondino i denti e non facciano male: quella familiarità nell'esibire un comportamento agonistico resta testimonianza di una storia di interazioni che non sono andate esattamente per il verso migliore.

Mordicchiare per toelettare

L’unica eccezione di morso “positivo” che possiamo annoverare è quando il gatto, steso accanto alla nostra testa, “mordicchia” il cuoio capelluto. In questo caso, però, più che di un morso si tratta di un’operazione di toelettatura vera e propria, rivolta a noi. Il gatto replica su di noi un gesto di cura che avrebbe per un suo simile, mordicchiando ripetutamente e superficialmente con gli incisivi per rimuovere pulci e altri residui dal “pelo”.