La fotografia fa bene alla natura

Ecco il progetto per salvare gli animali in estinzione.
Può la fotografia far bene alla natura? Secondo Sony sì e sono diverse in questi anni le iniziative del colosso giapponese per unire a belle foto o video emozionanti un contenuto aggiuntivo di consapevolezza per la salvaguardia di speci a rischio. Lo scrive www.fotografidigitali.it. Molti ricorderanno le serie di video per raccontare i progetti di reinserimento dell'aquila di mare nel suo habitat naturale, in cui un'action camera montata sul dorso del volatile permetteva di sperimentare in prima persona quello che l'uccello vede gettandosi in picchiata da alcuni dei più alti edifici del mondo, dalla Tour Eiffel a Parigi al Burj Khalifa di Dubai.
 
Il progetto
Ora il focus del progetto di collaborazione con la European Outdoor Conservation Association (EOCA) si sposta sulla bridge superzoom con sensore da 1" Sony RX10 III e su ben 101 specie a rischio, alcune delle quali riprese da una squadra di fotografi naturalistici nel loro habitat naturale utilizzando la fotocamera giapponese. Il primo set di foto rilasciate da Sony è quello scattato dal fotografo britannico Sam Hobson, finalista del concorso Wildlife Photographer of the Year nel 2014 e nel 2016. Si tratta certamente di un'iniziativa a sfondo pubblicitario per Sony, ma il risultato sono belle immagini da sfogliare e magari una maggiore consapevolezza sugli animali che rischiano l'estinzione, anche qui in Europa.
 
La volverina
La volverina, per esempio, è una specie di cui si contano solo 2.260 esemplari in tutta Europa ed è proprio da lei che deriva il nome di Wolverine, il personaggio degli X-Man Marvel, portato sullo schermo da Hugh Jackman. Sebbene categorizzata come specie a “minor preoccupazione” nella lista Rossa della IUCN, la volverina ha visto un declino significativo in Europa negli ultimi dieci anni. Tra gli uccelli che sono stati dichiarati “vulnerabili” nel 2015 troviamo la pulcinella di mare, il cui numero sta drasticamente diminuendo. Nel caso dell’otarda minore, si stima che la specie si stia riducendo in Europa al ritmo del 30-49% negli ultimi 30 anni.