Mosca, gli animali si adottano in metro

Un'idea geniale arriva dalla Russia.
A Mosca, scrive il Corriere della Sera, d’inverno, fa davvero freddo. Lo sanno anche i cani — la capitale russa è abitata da circa trentacinquemila randagi — tanto che in 500 hanno deciso, nel tempo, di vivere nelle stazioni e nelle gallerie (riscaldate) della metropolitana. È abbastanza comune, dunque, per i pendolari che ogni giorno raggiungono lavoro o scuola con la sotterranea, incrociare alcuni di questi amici a quattro zampe: ci sono quelli stanziali, che hanno scelto una stazione come «residenza fissa» (e riconoscono e salutano tutti i passanti abituali, soprattutto quelli che allungano un boccone).

E poi ci sono i «peripatetici», ovvero una ventina di animali che — sostiene per esempio Jacqueline Boyd, ricercatrice di veterinaria all’Università di Nottingham Trent — hanno imparato a spostarsi di stazione in stazione utilizzando i treni esattamente come i passeggeri a due zampe: «Probabilmente — è la sua tesi — riconoscono il punto esatto dove scendere avendo imparato il nome della stazione pronunciato dagli altoparlanti. Oppure, più semplicemente, distinguono i differenti odori emanati da ciascun luogo». Questi cani possono essere facilmente incrociati mentre si fanno un sonnellino sui sedili (nessuno li caccia) o attendono in piedi di scendere alla loro destinazione. Certo, i randagi che vivono all’aperto sono davvero tanti. Troppi. Anche perché a Mosca, come in quasi tutte le città del mondo, capita spesso che un cucciolo venga abbandonato dai suoi padroni.

Però i russi hanno una tenerezza particolare nei confronti di questi animali domestici: cani ma anche gatti. Lo dimostra il fatto che in metropolitana nessuno li disturbi. E che le autorità cittadine abbiano deciso, insieme ai responsabili dei rifugi animali, di trasformare un convoglio della linea Blu in «canile-gattile» semovente. L’iniziativa è stata battezzata «Khvosty i lapki», ovvero code e zampe e ha lo scopo di sensibilizzare i passeggeri sul problema degli animali abbandonati e nel contempo trovare una casa per ciascuno di loro. «Collaboriamo — dice Alena Eremina, portavoce del complicato sistema di trasporti moscovita — con 75 centri di accoglienza e fondazioni di beneficenza. E più di 600 persone si sono già registrate sulla nostra piattaforma online. Chiunque tuttavia può trovare tutte le informazioni, sul cane o sul gatto di cui è presente l’immagine sul treno, semplicemente scansionando un codice QR che l’accompagna».

Chissà come avrebbe raccontato questa storia Anton Cechov, autore di Kashtanka, commovente racconto incentrato su un cane — Kashtanka, appunto — che si perde per Mosca per finire adottato da un addestratore che ne fa il protagonista di un numero da circo. Ed è proprio esibendosi per la prima volta di fronte al pubblico che Kashtanka, incrocio tra un bassotto e un cane da cortile, ritrova il suo padrone e lo raggiunge nonostante non fosse proprio tenero con lui. Ma si sa, certi animali hanno principi solidi come una roccia. La fedeltà è uno di questi.