Nuovi passi verso la clonazione

La scienza corre. Scopriamo come e dove è possibile ricreare gli animali che non ci sono più...
Muore il nostro adorato amico a quattro zampe? In Corea lo clonano. La Sooam Biotech Foundation è l’unica organizzazione al mondo capace di clonare gli animali da compagnia e non solo. Per centomila dollari estraggono il DNA da un corpo e in pochi istanti lo soffiano dentro a una nuova cellula. Woo Suk, il biologo esperto di clonazioni, spiega: «Sono le black cell, cellule nere che sono estratte dalla madre che presterà l’utero. Le puliamo del loro DNA originario trasformandole così in pagine vuote su cui scrivere una nuova vita». Poi: «Depositeremo la cellula che abbiamo creato nelle ovaie di un cane che farà da madre. Non importa la sua razza, ciò che nascerà sarà comunque il cane che vogliamo».

Come avviene la clonazione
Una volta fecondata la femmina, nascerà il nuovo animale e dopo qualche mese sarà pronto per chi lo ha richiesto, spesso famiglie facoltose negli Usa. «Su dieci cani naturali addestrati per interventi speciali come l’antiterrorismo o il soccorso, solo due si rivelano all’altezza. Clonando il DNA dei migliori invece, siamo certi di non perdere tempo». Il Governo Americano, per esempio, ha chiesto cinque copie di Trakr, l’eroico pastore tedesco delle Torri Gemelle. La polizia Coreana ha invece duplicato centocinquanta volte Quinn, un cane che riuscì a trovare una bambina scomparsa in quindici minuti dopo che l’intero esercito l’aveva cercata per settimane. E i Navy Seals statunitensi hanno già ordinato decine di cloni di Branco, un cane capace di saltare alle spalle del nemico e spezzargli l’osso del collo con un solo morso. In questi laboratori, tra l'altro, non si clonano solo cani, ma si creano maiali e mucche per alimentazione umana e sperimentazione, e si sta anche per riportare in vita un Mammuth. Lo scioglimento dei ghiacci artici ha svelato resti integri di questo animale scomparso dieci mila anni fa e la Sooam sta investendo molte risorse per completare la mappa del suo DNA e farlo rivivere nelle steppe siberiane. «Vogliamo ricostruire l’ecosistema di un tempo per salvare la biodiversità artica.