Rilassarsi con lui, ecco come

Pettinare il gatto e non solo... distende i nervi.
A volte, anzi, troppo spesso, lasciamo che la velocità del mondo che ci circonda rubi del tempo anche alla cura delle persone o delle cose a cui teniamo. Oltre che a noi stessi, naturalmente. Ci è mai capitato di dover spazzolare il nostro micio ma non riuscire a trovare il tempo per farlo? O volerci rilassare con un po' di stretching ma dover rimandare perché dobbiamo correre al lavoro? Normale amministrazione. Dovremmo, però, invertire la rotta e cominciare a pensare che non tutto ciò che è al di fuori del lavoro è qualcosa da relegare ai residui di tempo. Piccoli gesti e attività quotidiane che siamo soliti vivere come doveri, possono diventare rituali importanti per il nostro benessere fisico e mentale. Soprattutto quelli che riguardano la cura dei nostri amici a quattro zampe

Pettinare un gatto, per esempio, implica prendersi del tempo per la cura di un altro essere vivente e dedicarsi al suo benessere con movimenti pacati e rassicuranti. Ecco, nel momento in cui entriamo in contatto con il suo respiro tranquillo, le sue fusa pacate e il suo sguardo assopito, quel benessere diventa anche il nostro. Anche il movimento della toelettatura del gatto, ripetitivo e delicato, è un buon incentivo per il relax, e non solo. "Districare" (i capelli, i fili di un telaio, i rametti di una pianta) ha un significato simbolico che può agire sul nostro inconscio: libera dai nodi, scioglie e liscia, rendendo tutto più lineare. Non è un caso che tanti esperti di eco-terapia, per esempio, suggeriscano proprio di lavorare sui rami delle piante come il gelsomino per togliere le foglie secche e districare le foglie che si attorcigliano come ottimo esercizio di distensione dei nervi e allenamento alla pazienza e alla calma interiore.

Anche se può sembrarci paradossale, passare il rastrellino per togliere la sporcizia e rimettere a nuovo la lettiera dei nostri gatti, se fatto con la dovuta calma e concepito come un momento di depurazione e pace.