Salviamo il mare con #IOSONOMARE

Una campagna per tutelare il pianeta. Scoprila.
“Un mare di attenzioni, un’agenda di priorità”. È questo lo slogan del WWF in occasione del lancio di oggi della Campagna del Ministero dell’Ambiente #IOSONOMARE. Lo slogan è conseguente all’impegno dell’Associazione del Panda che ha  raccolto 729mila firme sulla petizione #plasticfree per salvare i mari italiani e circa (ad oggi) 400mila firme per chiedere un Trattato vincolante  contro l’inquinamento marino da plastica , per  arginare l’invasione della plastica nel Mediterraneo (il 95% dei rifiuti nei nostri mari è composto da plastica, 134 sono le specie marine minacciate dalla ingestione della plastica) e negli Oceani (sono oltre 8 milioni le tonnellate di plastica che vengono riversate ogni anno in mare e 700 le specie minacciate dalla plastica nel mondo).
 
“Sia in Italia che nel mondo il WWF è in prima linea per la difesa degli oceani. L’Italia deve fare di più per il mare di biodiversità su cui letteralmente ‘ alleggia' la nostra penisola che per le sue coste che spesso sono sottoposti ai fenomeni estremi legati ai cambiamenti climatici e che sono sempre più a rischio”. Dichiara la  presidente del WWF Italia Donatella Bianchi dichiara:    “Quello lanciato dal ministero dell’Ambiente è l’avvio di un percorso nel quale chiediamo di aggiungere una agenda di priorità a tutela del mare in quattro mosse: un pacchetto normativo che rilanci la leadership Europa dell’Italia come Paese #plasticfree; più SIC marini e più forza alle Aree Marine Protette (AMP); dare finalmente gambe e concretezza alla Strategia Marina Nazionale; mettere fine al sovrasfruttamento delle risorse ittiche e dare sostegno alla piccola pesca”.

Il disegno di legge SalvaMare (approvato il 4 marzo in Consiglio dei Ministri e in attesa di essere trasmesso in Parlamento) costituisce un primo passo che deve essere integrato e migliorato rispetto ai meccanismi di conferimento dopo la raccolta in mare, di gestione dei materiali recuperati da destinarsi non solo allo smaltimento ma al recupero, in coerenza con gli obiettivi di economia circolare, ai sistemi incentivanti e alla formazione per i pescatori.