Ci sentono meglio noi! Ecco perché
L'udito del gatto è un miracolo della natura...L'udito dei gatti è incredibilmente sensibile. Per questo gli uomini ne sono sempre stati affascinati. Già la forma esterna di questo organo di senso nei gatti è straordinaria: ciascun orecchio si muove indipendentemente dall'altro grazie all'azione di quindici muscoli. I padiglioni auricolari rivestono un'importanza fondamentale nell'incessante ascolto dell'ambiente circostante. Grazie a questi il felino può localizzare ogni fonte sonora e calcolarne con precisione la distanza. L'udito non riposa neppure durante il sonno: quante volte ci capita di nominarlo mentre dorme e vedere che muove le orecchie o apre un occhio come a dire "sììì? Parlavate di me?". Inoltre il gatto è meraviglioso anche per una sua caratteristica percettiva che ha sempre affascinato gli etologi: i rumori privi d'interesse, per quanto forti, vengono captati durante la veglia, ma eliminati dalla percezione. Però bastano il fruscio di un topo, l'apertura cauta dello sportello del frigorifero o altri suoni evocativi o inquietanti per svegliarlo subito il gatto e metterlo in posizione di attacco, caccia o difesa. Le orecchie del gatto sono vigili ventiquattr'ore al giorno. Probabilmente è per questo motivo che riposa per intervalli di tempo molto brevi, e pertanto ha bisogno di lunghi periodi di sonno.
Noi e loro
Nonostante le somiglianze c'è una distanza abissale tra l'udito del gatto e quello dell'uomo. Mentre l'orecchio umano può captare al massimo della sua capacità ventimila oscillazioni (hertz) al secondo, il cane arriva al doppio e il gatto è in grado di arrivare fino a ottantamila hertz. Non è una soglia casuale, perché questa frequenza è quella su cui comunicano i topi. Con il suo udito formidabile il gatto è in grado di localizzare con precisione a una distanza di venti metri due rumori diversi a quaranta centimetri l'uno dall'altro. Ecco perché riesce a sentirci arrivare quando siamo ancora in cortile! É in grado di distinguere due suoni differenti che provengono dalla stessa direzione ma da distanze diverse. Nel raggio di quindici metri non gli sfugge neppure il fruscio più lieve di un topo. La misurazione della distanza di una fonte sonora e la sua localizzazione sono cosi precise che gatti ciechi sono in grado di catturare topi, mosche e addirittura ragni.